MOZIONE PARTICOLARE

PER LA DEMOCRAZIA LIBERALE, CONTRO LA DEMOCRAZIA PLEBISCITARIA

Il Congresso di +Europa,

·       considerato che i referendum previsti dal vigente ordinamento costituzionale – sia quello abrogativo, sia quello costituzionale – si configurano non soltanto come istituti di democrazia diretta integrativi della democrazia parlamentare, ma anche come freni e contrappesi all’onnipotenza di chi detiene il potere politico e come limite alla possibilità dello Stato di restringere o conculcare libertà e diritti individuali fondamentali;

·        considerato che, all’opposto, come dimostra la storia europea degli ultimi due secoli, il referendum propositivo può facilmente trasformarsi in uno strumento plebiscitario inemendabile a disposizione di chi detiene il potere, consentendo a governi con progetti autoritari o totalitari di sbarazzarsi delle regole liberaldemocratiche e del sistema di freni e contrappesi costituzionali posti a tutela delle libertà, com’è accaduto, fra l’altro, nella Francia di Napoleone III, nell’Italia fascista e nella Germania nazista;

·        considerato che gli attuali padroni della politica italiana hanno come obiettivo esplicito la sostituzione della democrazia rappresentativa con una democrazia da loro diretta;

·        considerato che il progetto di riforma costituzionale attualmente all’esame del Parlamento intende introdurre proprio quello strumento di "democrazia plebiscitaria" – dal quale anche lo stesso Marco Pannella non ha mai cessato di mettere in guardia – che consentirebbe ai detentori del potere politico di assoggettare le libertà e i diritti fondamentali degli individui e delle minoranze alla legge del numero, di travolgere ogni residua garanzia individuale nel processo penale, di stravolgere in direzione sempre più autoritaria e afflittiva l’intero sistema penale e carcerario, di conculcare i diritti delle minoranze, di ulteriormente vessare migranti e richiedenti asilo per ricavarne miserabili vantaggi elettorali, di provocare fratture irreparabili fra l’Italia e l’Unione Europea, di continuare a sfasciare i conti pubblici con leggi di spesa demagogiche e irresponsabili;

·        considerato che appare estremamente debole l’argine costituito dalla previsione che il limite al contenuto dei referendum propositivi consista nella loro generica compatibilità con la Costituzione, che farebbe interamente dipendere scelte politiche decisive dagli equilibri interni di una Corte Costituzionale che verrebbe trascinata più che mai nella contesa partitica e sottoposta alle più sguaiate ed esplicite intimidazioni politiche:

SI DICHIARA CONTRARIO

all’introduzione del referendum propositivo nella Costituzione della Repubblica italiana

IMPEGNA gli organi dirigenti e gli iscritti di +EUROPA

a contrastare tale modifica della Costituzione con tutti gli strumenti possibili, fino all’eventuale richiesta di un referendum costituzionale.

Milano, 25 gennaio 2019


Questa mozione è stata presentata da Yuri Guaiana, Giulio Ercolessi, Luca Piva, Federica Sabbati, Lorenzo Strik Lievers, e sottoscritta da altri 184 partecipanti al Congresso, fra i quali Benedetto Della Vedova, Ernesto Auci, Roberto Cicciomessere, Gianfranco Dell’Alba, Olivier Dupuis, Piercamillo Falasca, Michele Governatori, Alessandro Litta Modignani, Francesca Mercanti, Carmelo Palma, Alexander Schuster, Mauro Suttora, Gianfranco Spadaccia, Marco Taradash, Mino Vianello e collettivamente dal gruppo “Più Pil”.

Come disposto per tutte le mozioni particolari presentate, la sua discussione è stata rinviata dal Congresso all’Assemblea.


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