Testi vari
Queste
Istituzioni, n. 162, luglio - settembre
2012
Ancora sul Pd e dintorni. Il Partito democratico può cambiare?
Seguito
del dibattito sul Pd aperto dalla rivista “Queste
Istituzioni”. Dal punto
di vista della sociologia dei gruppi dirigenti il Pd è stato
un successo professionale per la sua classe dirigente; un successo
però inversamente proporzionale al successo politico del
partito e ai vantaggi portati alla democrazia italiana. Circoscritto
nella sostanza ai reduci di due partiti caratterizzati da culture
politiche obsolete, al Pd sono mancate la cultura delle regole e del
diritto, il rispetto per l’autodeterminazione degli individui
e un
rapporto positivo con la modernità e con la
laicità. Il solo terreno su cui potrebbe forse essere
possibile un difficile rilancio, e il solo, forse, a non risultare
divisivo per le sue attuali componenti interne e capace di aggregarne
di più aggiornate, il solo capace di ridare al Pd un
significativo ruolo in Italia e in Europa, sarebbe quello di una franca
riproposizione della prospettiva federale europea, riportando
l’Italia
a esercitare un ruolo smarrito nell’infausto diciottennio
berlusconiano.
Queste
Istituzioni, n. 155, ottobre - dicembre
2009
Intervento nel dibattito “Il caso del Partito democratico. Interviste in redazione”
Partecipazione
al dibattito a più
voci, organizzato dalla rivista “Queste
Istituzioni”, fra Adolfo
Battaglia, Enzo
Bianco, Salvatore Biasco, Carlo Chimenti, Paolo Corsini, Gianni
Cuperlo, Giulio
Ercolessi, Paolo Gentiloni, Enzo Marzo, Bernardo Pizzetti, Walter
Tocci, Luigi
Zanda (testo dell’intervento purtroppo non rivisto, per
propria
colpevole sbadataggine).
Europa
quotidiano,
10 giugno
2009
Confronti,
maggio
2009
Come colmare il “deficit
democratico”